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Title: Atti del 52° Congresso Nazionale: Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI)
  • Document date: 2019_10_15
  • ID: jkke8ije_31_0
    Snippet: A. FEDELE 1 , C. CAZZATO 2 (1) Dipartimento di Prevenzione ASL Lecce (2) Laboratorio Radongas SRL Copertino Le radiazioni ionizzanti e l'esposizione agli UVA sono responsabili del 2% dei tumori, l'inquinamento ambientale contribuisce per un altro 2%. Secondo IARC(2011) esiste sufficiente evidenza (assenza di bias/fatt. confondenti) per un relazione causale tra Radon e neoplasia polmonare ed una limitata evidenza (possibili bias/fatt. confondenti).....
    Document: A. FEDELE 1 , C. CAZZATO 2 (1) Dipartimento di Prevenzione ASL Lecce (2) Laboratorio Radongas SRL Copertino Le radiazioni ionizzanti e l'esposizione agli UVA sono responsabili del 2% dei tumori, l'inquinamento ambientale contribuisce per un altro 2%. Secondo IARC(2011) esiste sufficiente evidenza (assenza di bias/fatt. confondenti) per un relazione causale tra Radon e neoplasia polmonare ed una limitata evidenza (possibili bias/fatt. confondenti) per una relazione causale tra Radon e Leucemia. Inoltre, per la genesi multifattoriale delle neoplasie, altri fattori concorrono ad incrementarne il rischio. Esposizioni ambientali/professionali a: particolato atmosferico, metalli pesanti, asbesto; ma anche abitudini voluttuarie come il fumo, costituiscono fattori aggiuntivi che possono incrementare il rischio di cancro polmonare fino ad oltre il 20% 1 . Si stima che in Italia oltre 3.000 casi l'anno di neoplasie polmonari (10% ca. dei casi totali) siano attribuibili al radon, includendo in essi i soggetti fumatori nei quali l'effetto deterministico è moltiplicato 2 . La dose da radiazioni ionizzanti ai polmoni attribuita al radon è dovuta principalmente ai suoi figli (prodotti di decadimento del 222 Rn che termina al raggiungimento dell'elemento stabile non radioattivo 206 Pb). Il radon è un gas nobile, quindi poco reattivo, che ha una vita media di circa 5,5 giorni e se inalato non si attacca alle pareti del tratto bronchiale e viene espulso durante la fase di espirazione (durata 2-3 sec). La probabilità che il radon decada in 3 secondi è di circa 0,001 %, (trascurabile). I figli (solo i primi 4), sono invece molto reattivi e hanno una vita media molto più bassa, possono inoltre facilmente attaccarsi alle pareti del tratto bronchiale e decadere rimanendovi attaccati. I figli che si trovano nell'aria che respiriamo, possono trovarsi sotto forma di atomi liberi (frazione libera) o sotto forma di clusters, cioè aggrappati attorno a qualche agente che funziona da vettore (impurità, fumo, particelle presenti nell'aria, molecole di acqua). Le dimensioni di questi clusters dipendono dalle particelle sospese nell'aria. Com'è noto, la pericolosità degli agenti fisici che respiriamo dipende non solo dall'agente fisico inquinante, ma anche dalle sue dimensioni, in quanto man mano che le sue dimensioni diminuiscono riescono con più facilità a superare le barriere del tratto respiratorio (PM 10, PM 2,5 ecc.). La frazione libera dei figli ("unattached" o "free" pari al 5-20%), che hanno le dimensioni dell'atomo, riesce a superare tutte le barrire del tratto respiratorio e può entrare in circolo. Da quanto detto si comprende che la valutazione della dose assorbita da una persona che si trova in un ambiente in cui vi è radon non dipende solo dalla sua concentrazione, ma anche dalle condizioni fisiche dell'aria, dalle dimensioni del particolato presente, dalla presenza di pareti, dalle suppellettili, dal numero delle persone presenti, dal movimento che si crea nella stanza, etc. Questo perché la dose è principalmente dovuta ai figli che essendo reattivi aderiscono dappertutto (impurità dell'aria, pareti della stanza, suppellettili) e possono anche essere rimossi per ritornare a essere sospesi nell'aria che respiriamo. Le suddette considerazioni, fatte proprie dall'ICRP 115 del 2010, e i nuovi studi epidemiologici hanno portato a quasi raddoppiare il rischio dovuto all'esposizione al radon rispetto a quello finora accettato (anche nel D. Lgs 241/2000) e riport

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